Investimenti Innovativi Cinema: Il Tax Credit come Motore di Crescita

Il tax credit nel cinema italiano: uno strumento di crescita e sviluppo per l'industria cinematografica.

TAX CREDIT CINEMA IN ITALIA

Dalle analisi effettuate è emerso chiaramente che il tax credit è uno strumento in grado di generare un incremento delle risorse investite nel settore cinematografico. Tale incremento va oltre il livello di risorse immesse nel sistema dal soggetto pubblico attraverso il meccanismo del credito d’imposta o soft money. Nello specifico è emerso che per ogni euro non riscosso dallo Stato per effetto dei meccanismi di compensazione del credito d’imposta si è generato un investimento pari a 1,56 Euro, con un effetto netto di 0,56 Euro. Questa differenza, sebbene registrata con un’analisi di confronto tra valori medi, risulta statisticamente significativa e, pertanto, rappresentativa della popolazione di progetti filmici analizzati.

L’aumento del volume di risorse è di per sé un risultato positivo per le ricadute su risorse e fatturati e quindi per l’erario. Il risultato, infatti, costituisce un’ulteriore evidenza che i meccanismi di sostegno da parte del soggetto pubblico basati sull’incentivazione dei settori privati, come il credito d’imposta, non solo non spiazzano l’investimento privato, ma in genere producono risultati più che proporzionali. In questa logica, l’esperienza del tax credit in Italia ha rappresentato una misura più efficace del meccanismo di finanziamento diretto, almeno per quei comparti della produzione realizzati da aziende organizzate con mezzi e risorse stabili e in grado di sfruttare efficacemente la misura incentivante. La possibilità di compensare efficacemente il credito d’imposta, infatti, dipende da due condizioni essenziali: un’organizzazione stabile con debiti fiscali sufficienti a dare vita alla compensazione con i crediti maturati; un’efficace e trasparente gestione fiscale e contabile.

La produzione cinematografica è un’attività sofisticata e complessa che richiede il coinvolgimento di molte altre attività economiche e la movimentazione di scambi economici tra settori interdipendenti. Di conseguenza ci si attende un effetto moltiplicativo ampio. La prima misura dell’impatto del tax credit è focalizzata sugli impatti diretti (investimenti e ricavi generati nel settore) che nel complesso evidenziano indicatori positivi. La crescita degli investimenti dovuta al tax credit s’inserisce in un trend che favorisce l’evoluzione delle produzioni verso progetti a maggiore budget e, per certi versi, ne ha agevolato il processo evolutivo pure in un periodo di crisi finanziaria. In tal senso, i recenti successi della produzione cinematografica Italiana sono stati resi possibili dalla presenza di una misura di sostegno quale il tax credit, che ha consentito alle imprese di pianificare film di una certa rilevanza anche in una fase di minore disponibilità di risorse finanziarie.

Con riferimento alle risorse messe a disposizione tramite la misura del credito d’imposta, dalle analisi effettuate e con una stima pienamente conservativa è possibile ritenere che il valore delle imposte e contributi non raccolti dallo Stato sia stato controbilanciato da imposte sul valore aggiunto e sui redditi dovuti ai maggiori investimenti e ricavi ottenuti grazie al tax credit. La sostenibilità della misura, pertanto, appare evidente soprattutto alla luce degli effetti indotti sulla stabilità e crescita del sistema della produzione nel suo complesso.

Tuttavia, una grandezza non ancora misurata dalla ricerca è l’entità dell’effetto sostituzione del tax credit rispetto ad altri incentivi pubblici. La visibile progressiva sostituzione del credito all’erogazione di risorse sposta la responsabilità dell’investimento sui privati, siano essi interni o esterni al settore. Ciò lascia aperta una questione: quali conseguenze possono derivare per lo sviluppo di produzioni più piccole o di film più difficili?

Gli incentivi sono stati approvati a fine 2007 per il triennio 2008-2010. La misura rivolta alla produzione è diventata effettiva solo nel luglio 2009 e applicata nel settembre:

il periodo totale si è perciò ridotto a 17 mesi dai 36 previsti. La misura invece rivolta agli investitori esterni alla distribuzione e all’esercizio è diventata effettiva solo nell’aprile 2010: il periodo si è ridotto a 8 mesi sui 36 previsti.

Considerando solo la misura legata al tax credit produzione ed estero, i mesi osservati hanno consentito di quantificare effetti diretti rilevanti e ricadute positive per l’erario a compimento del primo “triennio”. Sul medio e lungo periodo sarà possibile osservare anche ulteriori effetti indiretti e indotti e soprattutto l’affluenza di risorse nuove dall’estero e da investitori esterni.

Il volume degli investimenti non è l’unica variabile fondamentale per il settore cinema, ma è da considerare anche la stabilità della misura nel tempo. Recentemente con provvedimento del Consiglio dei Ministri la misura del tax credit è stata resa stabile e finanziata fino a dicembre 2013. Alla luce delle esperienze fatte nel primo periodo di applicazione si ritiene che anche nel triennio in corso gli effetti saranno positivi.

Proprio l’importanza dei risultati conseguibili costituisce un rilevante incentivo a proseguire nell’attività di ricerca e, in particolare, a sviluppare una misura più appropriata per stimare gli effetti moltiplicativi del tax credit cinematografico. La stima di un moltiplicatore specifico per la produzione Italiana potrà tenere conto delle specifiche diversità Italiane del sistema della produzione e dei settori ad essa correlati.

Con la Legge 14 novembre 2016, n. 220, è entrata in vigore, la nuova disciplina del cinema e dell’audiovisivo a partire dal 1° gennaio 2017. La nuova legge sul cinema realizza una riforma attesa da oltre cinquant’anni con la creazione di un fondo autonomo per il sostegno dell’industria cinematografica e audiovisiva e pone fine alla discrezionalità nell'attribuzione dei fondi.

La norma rende disponibili risorse certe per 400 milioni di euro l’anno e introduce sistemi automatici di finanziamento con forti incentivi per i giovani autori e per chi investe in nuove sale e a salvaguardia dei cinema storici.

La legge prevede i seguenti incentivi finanziari per il settore:

⋅ Artt. 15-21 Crediti di imposta

⋅ Artt. 23-25 Contributi automatici

⋅ Art. 26 Contributi selettivi

⋅ Art. 27 Contributi alle attività e alle iniziative di promozione

Con riferimento alle tipologie di tax credit, questi sono riconosciuti nella misura massima del 30% per chi investe nel settore del cinema ed audiovisivo, che aumenta fino al 40% per i produttori indipendenti che distribuiscono il film in proprio e per le imprese esterne che investono in film che accedono ai contributi selettivi.

Possono beneficiare dei tax credit:

  1. a) le imprese esterne al settore che investono nel cinema italiano
  2. b) le imprese di produzione, distribuzione, post-produzione
  3. c) i distributori che programmano il cinema italiano, incentivando la concorrenza e aumentando le quote di mercato
  4. d) le imprese italiane che lavorano per produzioni straniere
  5. e) gli esercenti che gestiscono le sale.

Le disposizioni relative ai crediti d’imposta e alle ulteriori agevolazioni fiscali si applicano a decorrere dal 1° gennaio 2017 (articolo 41).1

A uno o più decreti del Ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, da emanare entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, è demandato il compito di stabilire, per ciascuna delle tipologie di credito d’imposta e nell’ambito delle percentuali previste, i limiti di importo per opera o beneficiario, le aliquote da riconoscere alle varie tipologie di opere ovvero di impresa o di sala cinematografica, la base di commisurazione del beneficio (con la specificazione dei riferimenti temporali).

I medesimi decreti definiranno anche le ulteriori disposizioni applicative, fra cui i requisiti, le condizioni e la procedura per la richiesta e il riconoscimento del credito, le modalità dei controlli e i casi di revoca e decadenza. Con riferimento alle tipologie di credito d’imposta d’interesse nel settore audiovisivo, segnaliamo sinteticamente le seguenti fattispecie:

1) Credito di imposta per le imprese di produzione (articolo 15) ⋅ Alle imprese di produzione cinematografica e audiovisiva è riconosciuto un credito d’imposta, in misura non inferiore al 15% e non superiore al 30% del costo complessivo di produzione. ⋅ In ogni caso, l’aliquota del 30% dovrà essere comunque prevista per le opere cinematografiche. ⋅ La medesima aliquota può essere prevista, al ricorrere di determinate condizioni, per talune particolari tipologie di opere audiovisive.

2) Credito di imposta per le imprese di distribuzione (articolo 16) ⋅ Alle imprese di distribuzione è riconosciuto un credito d’imposta, in misura non inferiore al 15% e non superiore al 30% delle spese complessivamente sostenute per la distribuzione nazionale e internazionale di opere cinematografiche e audiovisive. ⋅ Inoltre, in specifiche ipotesi, la misura può essere elevata al 40%. ⋅ Il credito d’imposta è riconosciuto, altresì, per le spese complessive di distribuzione di opere realizzate in lingua diversa da quella italiana, purché appartenente a una minoranza linguistica riconosciuta, sostenute nei territori delle regioni ove risiedono le stesse minoranze.

3) Credito di imposta per le imprese dell’esercizio cinematografico, per le industrie tecniche e le industrie di postproduzione (articolo 17) ⋅ Alle imprese di esercizio cinematografico è riconosciuto un credito d’imposta in misura non inferiore al 20% e non superiore al 40% delle spese complessivamente sostenute per la realizzazione di nuove sale o il ripristino di sale inattive, per la ristrutturazione e l’adeguamento strutturale e tecnologico delle sale cinematografiche, per l’installazione, la ristrutturazione, il rinnovo di impianti, apparecchiature, arredi e servizi accessori delle sale. ⋅ Alle industrie tecniche e di postproduzione, inclusi i laboratori di restauro spetta, invece, un credito d’imposta in misura non inferiore al 20% e non superiore al 30% delle spese sostenute per l’adeguamento tecnologico e strutturale.

4) Credito di imposta per il potenziamento dell’offerta cinematografica (articolo 18) ⋅ Per potenziare l’offerta cinematografica e, in particolare, la presenza in sala di opere italiane ed europee, viene riconosciuto agli esercenti sale cinematografiche un credito d’imposta a un’aliquota massima del 20%. ⋅ Tale credito è commisurato agli introiti derivanti dalla programmazione di opere audiovisive, con particolare riferimento alle opere italiane ed europee, anche con caratteristiche di documentario, effettuata nelle rispettive sale cinematografiche.

5) Credito d’imposta per l’attrazione in Italia di investimenti audiovisivi (articolo 19) ⋅ Alle imprese italiane di produzione esecutiva e di postproduzione è riconosciuto un credito d’imposta in relazione a opere audiovisive o a parti di esse realizzate in Italia, utilizzando manodopera italiana, su commissione di produzioni estere, in misura non inferiore al 25% e non superiore al 30% della spesa sostenuta in Italia.

6) Credito di imposta per imprese non appartenenti ai settori audiovisivo e cinematografico, c.d. “tax credit esterno” (articolo 20) ⋅ A favore dei soggetti passivi Ires e dei titolari di reddito di impresa ai fini Irpef, associati in partecipazione e non appartenenti ai settori cinematografico e audiovisivo, è riconosciuto un credito d’imposta nella misura massima del 30% dell’apporto in denaro effettuato per la produzione e distribuzione in Italia e all’estero di opere cinematografiche e audiovisive. ⋅ L’aliquota massima è elevata al 40% nel caso di apporto in denaro effettuato per lo sviluppo e la produzione di opere che abbiano ricevuto i contributi selettivi disciplinati dall’articolo 26.

 

Il tax credit cinema in Italia per il 2024 ha subito delle modifiche, ma è sempre destinato a diverse categorie del settore cinematografico e audiovisivo, ciascuna con specifiche condizioni e aliquote. Ecco un riepilogo delle principali disposizioni:

  • Imprese di Produzione e Distribuzione: Queste imprese devono avere sede nello Spazio Economico Europeo, essere soggette a tassazione in Italia, e disporre di un capitale sociale minimo di 40.000 euro (10.000 euro per i cortometraggi). Il credito d'imposta varia dal 15% al 40% dei costi eleggibili, con un'aliquota ordinaria del 40% per le opere cinematografiche e specifiche condizioni per le opere audiovisive.
  • Imprese di Esercizio Cinematografico: Devono avere sede legale e domicilio fiscale in Italia. Possono beneficiare di un credito d'imposta tra il 20% e il 40% delle spese per nuove sale o il ripristino di sale inattive, con un incremento fino al 60% per le piccole e medie imprese​ ​.
  • Sale Cinematografiche: Devono rispettare requisiti di accessibilità per persone con disabilità e impegnarsi a mantenere l'attività per almeno tre anni dalla richiesta. Le sale possono ottenere un credito fino al 40% dei costi di funzionamento, o fino al 60% se gestite da piccole e medie imprese​ ​.
  • Industrie Tecniche e di Post-Produzione: Queste imprese devono essere costituite come società di capitale o di persone, con un capitale sociale minimo di 40.000 euro, e operare prevalentemente nei settori di innovazione tecnologica e post-produzione. Possono ottenere un credito tra il 15% e il 30% delle spese eleggibili​.
  • Produzione di Videogiochi: Le produzioni di videogiochi nazionali possono beneficiare di un credito del 25% delle spese eleggibili, a condizione che abbiano sede nello Spazio Economico Europeo e siano tassate in Italia​.

Per tutti questi benefici, le specifiche aliquote e requisiti possono variare a seconda delle risorse disponibili e degli obiettivi previsti dalle normative vigenti. Il Decreto attuativo del 2024 fornirà ulteriori dettagli e conferme definitive.

Il tax credit per il cinema in Italia è un importante strumento di incentivazione fiscale che ha subito diverse evoluzioni nel tempo. Questo meccanismo consente alle imprese del settore cinematografico e audiovisivo di beneficiare di crediti d'imposta per investimenti in produzione, distribuzione e altre attività correlate. Ecco una sintesi delle principali modifiche e caratteristiche attuali del tax credit cinematografico in Italia, con un focus sugli aggiornamenti fino al 2024.

Evoluzione e Risultati del Tax Credit

  1. Impatto e Moltiplicatore Economico:

   - Ogni euro di credito d’imposta non riscosso genera un investimento di 1,56 euro, con un effetto netto positivo di 0,56 euro.

   - Il tax credit ha dimostrato di non spiazzare l'investimento privato, anzi di generare un effetto moltiplicatore positivo.

  1. Benefici Indiretti:

   - L'aumento degli investimenti ha sostenuto il settore anche durante periodi di crisi finanziaria, favorendo produzioni di maggiore budget e di rilevanza internazionale.

   - Le imposte e i contributi non raccolti dallo Stato sono stati compensati da maggiori entrate derivanti dall’incremento degli investimenti e dei ricavi.

Nuova Disciplina del Cinema (Legge 220/2016)

Dal 1° gennaio 2017, la nuova legge ha introdotto:

   - Un fondo autonomo di 400 milioni di euro l’anno.

   - Sistemi automatici di finanziamento con incentivi per giovani autori e investimenti in nuove sale e cinema storici.

Tipologie di Credito d’Imposta

  1. Produzione (Art. 15):

   - Credito tra il 15% e il 30% dei costi di produzione, con un’aliquota del 30% per opere cinematografiche.

  1. Distribuzione (Art. 16):

   - Credito tra il 15% e il 30% delle spese di distribuzione, elevabile al 40% in specifici casi.

  1. Esercizio Cinematografico e Post-produzione (Art. 17):

   - Credito tra il 20% e il 40% per nuove sale o il ripristino di sale inattive.

   - Industria di post-produzione: credito tra il 20% e il 30% per adeguamenti tecnologici.

  1. Potenziamento dell’Offerta Cinematografica (Art. 18):

   - Credito fino al 20% per esercenti che programmano opere italiane ed europee.

  1. Attrazione di Investimenti Audiovisivi Esteri (Art. 19):

   - Credito tra il 25% e il 30% delle spese sostenute in Italia per produzioni estere.

  1. Investitori Esterni (Art. 20):

   - Credito fino al 30% (40% per opere con contributi selettivi) per investimenti in produzione e distribuzione di opere italiane.

Modifiche Recenti e Disposizioni per il 2024

  1. Imprese di Produzione e Distribuzione:

   - Credito d'imposta variabile dal 15% al 40%, con aliquota ordinaria del 40% per opere cinematografiche.

  1. Imprese di Esercizio Cinematografico:

   - Credito d'imposta tra il 20% e il 40%, con incremento fino al 60% per piccole e medie imprese.

  1. Sale Cinematografiche:

   - Credito fino al 40% dei costi di funzionamento, o fino al 60% per piccole e medie imprese.

  1. Industrie Tecniche e di Post-Produzione:

   - Credito tra il 15% e il 30% per spese di innovazione tecnologica e post-produzione.

  1. Produzione di Videogiochi:

   - Credito del 25% delle spese eleggibili per produzioni nazionali.

Considerazioni Finali

L’esperienza del tax credit in Italia si è rivelata positiva, stimolando investimenti e incrementando la competitività del settore cinematografico. La stabilità e l'adeguatezza delle misure incentivanti rimangono cruciali per sostenere la crescita continua del settore. Con le nuove disposizioni per il 2024, il governo mira a mantenere questo trend positivo, adattando le aliquote e i requisiti alle necessità del mercato cinematografico contemporaneo.

Ecco una tabella comparativa che mostra l'evoluzione delle aliquote del credito d'imposta per il settore cinematografico in Italia, confrontando le principali tipologie di incentivi prima e dopo le recenti modifiche per il 2024:

Tipologia di Incentivo

Aliquota Pre-2024

Aliquota 2024

Variazione

Produzione

15%-30%

15%-40%

Aumento massimo del 10%

Opere Cinematografiche

30%

40%

Aumento del 10%

Distribuzione

15%-30%

15%-40%

Aumento massimo del 10%

Distribuzione Opere in Lingua Minoritaria

Fino al 40%

Fino al 40%

Nessuna variazione

Esercizio Cinematografico

20%-40%

20%-40%

Nessuna variazione

Ripristino di Sale Inattive

20%-40%

Fino al 60% (per PMI)

Aumento massimo del 20%

Industrie Tecniche e di Post-Produzione

20%-30%

15%-30%

Riduzione minima del 5%

Potenziamento Offerta Cinematografica

Fino al 20%

Fino al 20%

Nessuna variazione

Attrazione Investimenti Audiovisivi Esteri

25%-30%

25%-30%

Nessuna variazione

Investitori Esterni al Settore

30%-40%

30%-40%

Nessuna variazione

Produzione di Videogiochi

Non specificato nella precedente legge

25%

Nuovo incentivo del 25%

 

Note sulla Variazione

- Produzione: L'aliquota per opere cinematografiche è aumentata dal 30% al 40%, offrendo un incentivo maggiore del 10%.

- Distribuzione: Le aliquote sono state innalzate fino al 40%, con un aumento massimo del 10%.

- Esercizio Cinematografico: Per il ripristino di sale inattive, l'aliquota può raggiungere fino al 60% per le PMI, con un incremento del 20%.

- Industrie Tecniche e di Post-Produzione: La riduzione minima dell'aliquota inferiore dal 20% al 15%.

- Potenziamento dell’Offerta Cinematografica e Attrazione Investimenti Audiovisivi Esteri: Nessuna variazione rispetto alle aliquote precedenti.

- Investitori Esterni: Mantengono le stesse aliquote con un massimo del 40%.

- Produzione di Videogiochi: Introduzione di un nuovo incentivo al 25%.

Considerazioni

Gli incentivi sono generalmente aumentati o mantenuti, con alcune eccezioni di riduzione minima. L'introduzione di nuovi incentivi per la produzione di videogiochi riflette un'attenzione maggiore verso le nuove forme di contenuti audiovisivi.

 

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